Winston Churchill
Winston Churchill Squadratlantica
In Squadratlantica è una istituzione. Una sua fotografia è sempre presente così da mantenere su di noi la benevola pressione del suo sguardo. Avezzi ormai al sangue freddo, speriamo che Winston riesca con il tempo a trasmetterci un po’ di quella sagacia, pragmatismo e tenacia che sicuramente gli vanno riconosciuti. Ne abbiamo bisogno.
Ma chi era Winston Churchill? Stringatamente diremo che Winston fu un uomo che iniziò e concluse la sua vita combattendo, prima come militare e poi come politico, intrecciando tra di loro le abilità necessarie a sopravvivere nelle due arene. Sorvolando sulle sue avventure militaresche in Sudafrica e sulle disavventure come Primo Lord dell’Ammiragliato durante le prima guerra mondiale, ricorderemo solo – ma si fa per dire – che Winston fu l’uomo che salvò l’Inghilterra dai nazisti, che convinse gli Stati Uniti a schierarsi al fianco degli inglesi, che fece sedere Stalin e Roosevelt attorno ad un tavolo e che inventò il termine “cortina di ferro”.
Grande oratore, visionario ammaliatore delle folle, amante dei sigari, dello scotch e della provocazione politica, Winston se la cavò bene anche dal lato pratico sapendo approfittare delle opportunità che gli si presentarono davanti e che potevano aiutarlo a raggiungere i suoi scopi. E una di queste opportunità fu il caccia da combattimento Supermarine Spitfire.
Lady Houston
Lady Houston Supermarine
Pochi sanno che in un certo senso a far un po’ vincere la loro guerra a Winston ed agli inglesi fu anche una donna, tale Lady Houston, al secolo Fanny Lucy Ramdall.
La gentile signora, partita nella sua scalata in società come ballerina di fila e poi districandosi abilmente nella scelta dei mariti, arrivò a disporre di un patrimonio tale da potersi concedere il lusso di finanziare le sue convinzioni politiche. Agli inizi degli anni 30, come tanti altri inglesi, Lady Houston era fortemente preoccupata per l’ascesa dei nazisti e non faceva mistero della sua forte contrarietà, espressa anche in maniera spettacolare, all’atteggiamento conciliante del governo inglese nei confronti di Mr. Hitler. Considerato l’oramai evidente riarmo in atto in Germania a preoccupare fortemente la nostra eroina era quindi soprattutto la scarsa attenzione che veniva dedicata in Inghilterra alle forze armate ed in particolare all’aviazione. In quegli anni si disputava la Coppa Schneider, una prestigiosa competizione internazionale riservata agli idrovolanti da corsa. L’obiettivo era quello di favorire lo sviluppo degli idrovolanti e dei motori “spinti” ed il trofeo sarebbe andato definitivamente a quella nazione che avesse conquistato la vittoria per tre edizioni consecutive. L’assurdo della situazione era proprio questo: il governo inglese, nonostante si fosse vinta la competizione nel 1927 – infliggendo agli italiani una dolorosissima sconfitta in casa, a Venezia – e nel 1929 e si fosse quindi ad un passo dalla conquista definitiva dell’ambito trofeo, aveva stabilito per ragioni puramente politiche, di tagliare i fondi necessari a sostenere lo sviluppo del raffinatissimo idrocorsa della Supermarine, il modello Supermarine S6 che nel 1929 aveva portato alla vittoria per la seconda volta la squadra inglese. Il magnifico reparto di piloti “High Speed Flight”, corrispondente del nostro RAV, avrebbe quindi dovuto gareggiare con una macchina già superata e le velleità di vittoria sarebbero state fortemente compromesse. Ma aldilà della conquista sportiva ad essere in pericolo era lo sviluppo del concetto stesso di aeroplano veloce, bisognava quindi impedire un passo falso che avrebbe potuto avere pesanti ripercussioni sullo sviluppo dell’arma aeronautica inglese, un errore che venne invece compiuto in Italia e pagato molto caro nel secondo conflitto mondiale dai nostri piloti, costretti a battersi con macchine obsolete e sottopotenziate.
La Salvatrice dello Spitfire
Lady Houston accolse l’appello, mise mano alle sue finanze e pagò di tasca sua lo sviluppo di una versione potenziata del già valido Supermarine S6 e che venne chiamata S6B. Ma la parte finale della storia è quella più interessante. Il progettista del Supermarine era Reginald J. Mitchell, l’uomo che da lì a pochi anni seppur minato dalla malattia avrebbe dato al suo paese l’arma giusta al momento giusto per contrastate l’egemonia dei caccia tedeschi.
Il Supermarine Spitfire arrivò ai reparti quindi anche grazie a Lady Houston, che difatti divenne nota come “la salvatrice dello Spitfire”. Churchill capì e colse l’attimo, scelse gli uomini giusti e fece produrre più Spitfire possibile e la Battaglia d’Inghilterra fu vinta.
Battle of Britain Squadratlantica
Squadratlantica dedica i suoi capi alla storia della Supermarine
Come spesso si dice: “il bello della destinazione è il percorso per arrivarci”.
La storia della ditta Supermarine è davvero molto interessante e gli aeroplani prodotti da questa azienda storica hanno ognuno un proprio fascino particolare. Se indubbiamente per tante ragioni come la bellezza, la facilità al pilotaggio ed il contributo storico è lo Spitfire ad essere il re incontrastato del cielo inglese, altri aeroplani come il Supermarine S6b meritano di essere ricordati e celebrati. 
Supermarine S6b
Schneider Trophy S6B Squadratlantica
Vincitore definitivo della coppa Schneider e avversario mancato dell’incredibile Macchi MC72 il Supermarine S6b è celebrato in Squadratlantica da polo, Felpe e Tshirt che ne rappresentano la bella silhouette abilmente disegnata da Reginald J Mitchell. 
La felpa SUPERMARINE è realizzata in misto cotone con classico un taglio raglan e vestibilità regular fit che permettono di indossare comodamente il capo. Come da tradizione Squadratlantica il capo è realizzato in varianti colore che richiamano l’aeroplano o il reparto di impiego ed il blu Navy della nostra SUPERMARINE è un colore collegato alla livrea di questo aeroplano da un interessante anneddoto: seppur inizialmente dipinto nel classico “Cerulean Blue” un celeste blu molto particolare, a causa di un danneggiamento della vernice causato da un perdita di carburante il bolide inglese venne infatti frettolosamente ridipinto in blu scuro. Come la nostra felpa appunto!
Supermarine s6b Squadratlantica